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I tentativi delle lobby per bloccare la rielezione di Jair Bolsonaro

I tentativi delle lobby per bloccare la rielezione di Jair Bolsonaro

10/12/2022
Brasile nel caos, approvato aumento del deficit per sostenere le politiche di Lula
Redazione OMV News Redazione OMV News

La situazione post elettorale in Brasile appare ancora confusa.
Le istituzioni, in teoria, funzionano, ma magistratura e struttura elettorale vogliono
imporre la vittoria di Lula, nonostante sussistano forti dubbi sulla regolarità delle elezioni e ci si interroga sui brogli determinati dalle macchine per il voto elettronico.

Il Congresso si è adoperato attivamente per favorire Lula,tanto da approvare le leggi di bilancio, che autorizzano uno scostamento dei conti pubblici brasiliani di circa 200 miliardi nel 2023 e 200 miliardi per il 2024. Queste scelte peggioreranno notevolmente il già negativo bilancio pubblico, facendolo sprofondare in un rosso difficilmente reversibile.

I brasiliani sono sconvolti, perché pensavano che ci sarebbe stata opposizione al presunto presidente eletto, invece si sta verificando che stanno attuando tutti i mezzi per beneficiare del deficit nei conti pubblici. In questo modo interromperanno tutto il lavoro svolto dal presidente Jair Bolsonaro, che aveva adottato misure correttive per il bilancio e tentato di migliorare le condizioni dei meno abbienti.

Il gruppo di potere che supporta Lula, una vera e propria organizzazione di interessi delle lobby, sta tramando per riuscire a ottenere più risorse economiche dall'intero paese.

La magistratura continua a dover eseguire le disposizioni del ministro Alexandre de Moraes,spesso considerate non convenzionali e irregolari,

Recentemente il ministro ha fatto sequestrare 177 camion e li ha multati di 20.000 dollari, per ricevere la multa, inoltre ha già disposto il blocco dei conti personali di questa gente, (praticamente lavoratori ordinari sotto il predominio della magistratura).

Il ministro Alexandre De Moraes ha anche deciso la sospensione dei social network dei deputati federali (più di 17), imponendo multe per ogni volta che parlano nelle interviste o sui social network di altri o di temi presunti contro la Democrazia e che quindi costituirebbe un "reato antidemocratico". Questione significativa: non esiste un tale crimine nel codice penale brasiliano.

Inoltre, Alexandre de Moraes non rispetta il sistema accusatorio, omettendo di chiamare il Pubblico Ministero a partecipare ai processi come dovrebbe, poiché il Pubblico Ministero è titolare dell'azione, ma non lo rispetta.

Tutti i processi che Alexandre de Moraes ha portato avanti sono d'ufficio, e se lui stesso ritiene che qualcuno abbia offeso, lo fa arrestare, giudicare e condannare. Insomma un vero stato di eccezione ai diritti delle persone.

 

Brasilia 12/09/2022

 





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