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AstraZeneca trombosi

AstraZeneca trombosi

19/03/2021
TROMBOSI E VACCINI: MORTI 3 CARABINIERI. Da EMA Ok AstraZeneca
F. C. F. C.

Medico norvegese conferma le correlazioni
tra vaccino e gravi disordini sanguigni

Nella foto di copertina l’insegnante Stefania Maccioni, la segretaria scolastica Sonia Battaglia e il carabiniere Emanuele Calligaris entrambi deceduti per trombosi dopo il vaccino

di Fabio Giuseppe Carlo Carisio

L’imprenditore italiano che produce il vettore adenovirus utilizzato da AstraZeneca per il vaccino brevettato dallo Jenner Institute con l’Oxford University è un manager lobbista in odore di massoneria: fino a qualche anno fa faceva il produttore televisivo di un programma del cantante Pupo…

Il siero della multinazionale anglo-svedese viene prodotto utilizzando una versione sicura e depotenziata di un adenovirus che colpisce gli scimpanzé; un altro virus che può causare una comune malattia simile al raffreddore.

Secondo il sito ufficiale del vaccino Sputnik V di produzione russa, che usa invece un ricombinante a base di due differenti tipologie di Adenovirus di origine umana, quelli delle scimmie non sono mai stati utilizzati mentre quelli di origine antropica, su cui si basa anche l’antidoto contro il Covid-19 prodotto da Jannsen in Beglio per il gruppo Johnson&Johnson, sono rodati da oltre 17 anni.

Basterebbero forse queste due amare constatazioni per spiegare come mai il vaccino AstraZeneca, temporaneamente bloccato in via cautelativa da 16 paesi dell’Unione Europea per trombosi sospette anche letali, abbia fatto registrare la più alta percentuale di reazioni avverse gravi nell’area UE come dimostrato dal dossier elaborato da Gospa News sulla base di EudraVigilance ed aggiornato al 27 febbraio.

Ma il mantra del momento – di fronte ad una moria di trombosi venose con conseguenti emorragie cerebrali avvenuta in Italia, capace di colpire anche militari dei Carabinieri in ottima salute (altrimenti non potrebbero essere in servizio) e indurre il sindacato dei poliziotti a gustificare una marea di anullamenti delle prenotazioni – è soltanto uno: “nessuna correlazione”. L’immunizzazione deve proseguire ad ogni costo. Anche a rischio di finire davanti al Tribunale dell’Aja come capitato ad Israele per la denuncia dell’Organizzazione Mondiale per la Vita del giudice Angelo Giorgianni in violazione del Codice di Norimberga.

Per questo abbiamo scritto questo articolo prima ancora che l’EMA (European Medicines Agency), oggi giovedì 18 marzo, avesse dato lo scontato nullaosta al ripristino delle somministrazioni AstraZeneca già anticipato sui media di mainstream. Per questo lo possiamo pubblicare in tempo reale prima delle 17, ora della conferenza stampa ufficiale dell’agenzia europea ad Amsterdam sull’atteso via libera, già suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in relazione ai millantati “bassi rischi”…

I casi di trombosi dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca “sono inferiori” a quelli che avvengono tra la popolazione non vaccinata, ha detto Sabien Straus, presidente del Prac (Commissione di farmacovigilanza confermando l’ok dell’EMA alla ripresa delle inoculazioni.

Ma nel mentre, proprio durante la pubblicazione dell’articolo, sono giunte clamorose novità dalla Norvegia, la prima nazionae a segnalare 29 decessi anomali alcune settimane fa in seguito all’inoculazione del siero Pfizer e a bloccare la somministrazione di AstraZeneca nei giorni scorsi.

Il capo investigatore e medico norvegese Pal Andre Holme che ha esaminato i tre operatori sanitari ospedalizzati ha confermato che è stato proprio il vaccino AstraZeneca COVID-19 a causare i rari coaguli di sangue a causa di una reazione immunitaria inaspettata. In precedenza, era morto uno dei tre operatori sanitari ricoverati al Rikshospitalet norvegese. Sono stati tutti trattati per una condizione molto rara: sono entrati con un dolore acuto, avevano coaguli di sangue in luoghi insoliti, come lo stomaco e il cervello. Inoltre, avevano sanguinamento e una bassa conta piastrinica. E’ quanto riporta il media investigativo GretaGameIndia citando fonti scandinave.

 

IL “MIRACOLO ITALIANO” NELLE REAZIONI AVVERSE

Per un vero “miracolo italiano” pressochè inspiegabile nel paese dove si enfatizza la celebrazione ufficiale di morti per Covid-19 (presunti perché le salme delle bare sfilate da Bergamo in vari cimiteri delle regioni vicine furono tutte cremate…) i dati “ufficiali” comunicati dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel suo rapporto del 10 marzo sostengono che da dicembre i decessi fatali siano stati 40 (13 solo a gennaio) e gli effetti indesiderati gravi il 6,1 % sebbene in tutta l’Europa, secondo i dati EudraVigilance, la società di farmacoviglanza dell’EMA si siano registrate 34.733 reazioni avverse serie su 95.554 segnalazioni per i tre vaccini autorizzati in via sperimentale (Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca), tra cui 2787 casi fatali che superano ampiamente i 1.637 morti segnalati negli USA dal CDC (Center of Disease Control and Prevention).

Ma purtroppo c’è un problema di comparazione: quelli contabilizzati dalla società per conto dell’EMA si riferiscono alle patologie (pertanto più esiti fatali potrebbero essere riferiti allo stesso individuo) ed il numero REALE dei deceduti rimane pertanto un arcano, che solo i rapporti riassuntivi delle agenzie del farmaco nazionali possono svelare in modo generalista sostenendo che tra gli eventi gravi, ad esempio per il Comirnaty di Pfizer (più utilizzato perché autorizato a gennaio) in Italia sono presenti 1.700. «Le reazioni più frequenti coincidono con la distribuzione di tutte le reazioni e sono rappresentate prevalentemente da febbre alta, cefalea intensa, dolori muscolari/articolari diffusi e astenia. Meno frequentemente sono riportate, inoltre, reazioni di tipo allergico, linfoadenopatia, parestesia, tachicardia e crisi ipertensiva e paralisi facciale».

Le reazioni avverse del vaccino Astrazeneca differenziate tra gravi e non nella tabella EudraVigilance – link al dossier completo Gospa News dall’immagine

Sebbene l’Italia sia il paese ad aver fatto registrare più segnalazioni di effetti indesiderati (lievi e gravi) di tutta l’Europa 30.015 su 4.118.277 vaccinati (dato EudraVigilance riporta 27.917 perché meno aggiornato) è quello che ne fatto registrare solo il 6,1 % di reazioni gravi totali mentre la media in Europa è di 29 % per il siero di Pfizer (78.305 segnalazioni all’EudraVigilance tra cui 23.082 per effetti indesiderati gravi), 49,6 % per quello di Moderna (1.621 reazioni gravi su 3.266), e 78,2 % per l’antidoto ricombinante di AstraZeneca (10.930 effetti seri su 13.983 segnalazioni) realizzato con il vettore adenovirus di produzione italiana… Siamo in attesa che un medico esperto ci scriva una relazione su queste percentuali così stranamente divergenti.

Ma in pochi giorni una moria di trombosi venose con conseguenti emorragie cerebrali si è registrata in Italia e ha preso di mira anche persone di sana e robusta costituzione come i militari dell’Arma Benemerita dei Carabinieri.

Per quanto i primi esiti delle autopsie disposte dalla magistratura abbiano escluso un nesso comprovato di causalità diretta e di correlazione con il vaccino è bene ricordare che i trombi, con embolie massive, sono state una delle acuzie infiammatorie sovente divenute letali tra gli infettati da Covid-19 sintomatici, da qui ne conseguì l’uso dell’eparina in associazione a quegli antinfiammatori che inizialmente la comunità scientifica (internazionale ed italiana) aveva bandito con un colossale errore terapeutico costato migliaia e migliaia di vite umane (come cortisone e idrossiclorichina).

 

CARABINIERI SANI: VACCINATI E MORTI

«E’ morto Emanuele Calligaris, il carabiniere di 46 anni che lavorava a Udine e che era ricoverato in gravi condizioni all’ospedale santa Maria della Misericordia per le conseguenze di un’emorragia cerebrale. La notizia del decesso è stata comunicata dalla direzione dell’Asufc. Si trovava in terapia intensiva ed era in prognosi riservata dopo essersi sentito male nella notte tra lunedì e martedì, quando era stato trasportato in pronto soccorso – scrive RaiNews del 17 marzo – L’uomo era in buona salute e dal fisico sportivo. Da cinque giorni giorni aveva febbre e vomito, raccontano persone a lui vicine. Una decina di giorni fa era stato sottoposto alla vaccinazione con Astrazeneca. Secondo quanto riferisce il vicepresidente della regione Riccardo Riccardi, il carabiniere non era stato vaccinato con il lotto sequestrato dalla procura di Biella pochi giorni fa. Calligaris lascia la moglie e un figlio di otto anni». A Biella era morto un insegnante di 63 anni proprio dopo la vaccinazione con il lotto sospetto poi sequestrato dal Nas in tutta Italia.

L’insegnante Stefania Maccioni e il carabiniere Emanuele Calligaris entrambi deceduti per trombosi dopo il vaccino

«Non ce l’ha fatta il maresciallo dei carabinieri mantovano cinquantenne che due giorni fa era stato ricoverato d’urgenza per una trombosi cerebrale e ieri sottoposto a un disperato intervento chirurgico che nulla però ha potuto fare per salvargli la vita. Le sue condizioni, in terapia intensiva, sono infatti sempre rimaste gravissime fino alla morte cerebrale a cui è seguito il decesso con la diagnosi di trombosi venosa cerebrale – riferisce il webmedia MantovaUno – Il militare si era sottoposto alla vaccinazione con il siero di AstraZeneca 11 giorni prima del ricovero, motivo per cui da parte di Asst Mantova è scattata una serie di accertamenti. La sua cartella clinica è già stata inviata all‘Istituto Superiore di Sanità.  I primi giorni dopo il vaccino pare che il carabiniere stesse bene, poi il sesto giorno dopo l’immunizzazione ha iniziato ad accusare dei forti mal di testa che non gli hanno impedito però di lavorare. Fino a due giorni fa quando le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate. La Tac a cui è stato subito sottoposto dopo il suo ingresso al Pronto Soccorso ha accertato che si trattava di una trombosi cerebrale».

 

FRATELLO DI DONNA IN COMA: “FERMATE QUESTO VACCINO”

A Stefania Maccioni, docente di lettere alla scuola media Salvo D’acquisto di Cerveteri, era stato inoculato un vaccino del lotto ABV5811 di Astrazeneca, il primo ad essere ritirato dalle scorte dall’Aifa. L’iniezione il 25 febbraio a Santa Severa, poi sono iniziati i problemi.  Romana, 51enne docente di lettere alla scuola media di Cerveteri.

«Dopo la somministrazione – spiega il fratello Luca a Il Messaggero – Stefania ha iniziato a sentirsi male e ad avere forti emicranie, fino a essere ricoverata in coma il 7 marzo al Gemelli dove è morta il 9 marzo». Per i sanitari, si legge nella denuncia, il decesso sarebbe avvenuto «a seguito di trombosi venosa cerebrale massiva». Alunni, colleghi e dirigenti della D’Acquisto dedicarono un addio commosso alla prof molto amata.

«Una morte tutta da decifrare quella di un operatore sanitario, C.S. di 52 anni, di Licata, in provincia di Agrigento. Un decesso sulla cui causa adesso sorgono numerosi sospetti alla luce del fatto che la persona in questione a febbraio aveva ricevuto la prima dose del vaccino Pfizer. In un primo momentosi era appreso era che il vaccino somministarto all’uomo fosse quello di AstraZeneca. Poi, fonti della procura hanno precisato a il Giornale.it che si trattava dell’altro siero» riferisce proprio il quotidiano Il Giornale.

In Sicilia già dagli scorsi giorni sono al lavoro altre procure per lo stesso motivo. Sono in corso le indagini per accertare la morte del militare Stefano Paternò ad Augusta , il poliziotto Davide Villa a Catania e il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Maniscalco a Trapani. Tutti legati da un fattore comune: aver ricevuto la prima somministrazione del vaccino AstraZeneca. Intanto il palazzo di Giustizia di Gela continua a lavorare sul caso dell’insegnante di 37 anni ricoverata in condizioni gravissime al Sant’Elia di Caltanissetta dopo la prima dose del vaccino.

Sonia Battaglia, 54 anni, è stata ricoverata in coma all’Ospedale del Mare a Napoli, non aveva alcuna patologia pregressa si era vaccinata il primo marzo, come ha spiegato in un video il fratello Antonio Battaglia: “Si trova in coma, con una emorragia cerebrale e vari trombi. I medici ci hanno dato pochissime speranze. Mando questo messaggio perché vorrei arrivasse a più persone possibili, fino al ministro della Salute per fermare questo vaccino. Non sono un no-vax, tutti sono liberi di farselo, però questo in particolare sta portando gli stessi sintomi a coloro che muoiono o si trovano in situazioni gravi, quindi è chiaro che c’è una correlazione. Mia sorella non meritava di stare lì in ospedale”.

La giovane segretaria scolastica napoletana Sonia Battaglia entrata in coma dopo il vaccino e morta per trombosi

Purtroppo, poche ore dopo la pubblicazione dell’articolo, si è appreso che la giovane segretaria scolastica Sonia Battaglia è deceduta: i familiari hanno richiesto l’autopsia per fare luce sulle cause del deccesso.  Uno dei figli, Mario Conte, l’ha salutata con un post su Facebook ricco di amore e tristezza: “Ciao mamma. Ti guarderò sempre così, sei stata e sarai la cosa più bella della mia vita , te ne sei andata oggi alle 9:00 , per un vaccino per un senso civico. Tu che mi chiamavi la mattina per chiedere come stai ?».

La paura dei vaccini continua così ad aumentare… Ma non per allarmismi ingiustificati bensì per il realismo drammatico di fronte a molte vite spezzate sebbene in piena salute.

Tutti i giorni da ogni parte d’Italia giungono tragiche storie umane di questo genere che confliggono contro gli aridi numeri cui si appella una scienza sovente ondivaga nei pareri sulla pericolosità di questi vaccini sperimentali e sulla gravità del Coronavirus e delle sue varianti: imputabili o a differenti genotipi di un’arma batteriologica ben occultata dalle intelligence internazionali come sostenuto da un ex ufficiale e microbiologo israeliano, o a mutazioni da resistenza ai vaccini come ipotizzato dalla dottoressa Loretta Bolgan e segnalato da un’allarmente ricerca cinese sui rischi di immunopatologia polmonore per tempeste di linfociti. Ovviamente ignorata da tutte le Big Pharma che avevano i vaccini già in fase avanzata di trials clinici.

 

L’AUTUNNO DELLA SCIENZA, L’INVERNO DEI VACCINI

A sostenere che la pericolosità del Covid-19 fosse ormai ridotta per una minore letalità e le modalità di cura ormai ben definit era stato nell’ottobre scorso il virologo di fama internazionale Giorgio Palù, intervistato da Gospa News a conferma di un suo articolato intervento televisivo in ferma opposizione ai lockdown.

«La letalità del SARS-Cov-2 oscilla tra lo 0,3 e lo 0,6 % mentre per la SARS (2003 – ndr) era del 10 % e della MERS del 36 %, due Coronavirus che si sono estinti nel giro di un anno. Questo ci dovrebbe un po’ rasserenare invece questa “Infodemia”, cioè questa informazione che è diventata pandemica, questa paura del contagio, paura della morte: questa sì è divenuta virulenta e contagiosa. Si è perso il buonsenso, la ragionevolezza, la capacità critica di valutare i dati per quello che sono. Siamo nell’autunnno della ragione».

Ma da quando il governo di Giuseppe Conte lo ha nominato presidente dell’Agenzia Italiana del Farmaco le sue posizioni sono diventate meno contrastanti con le linee guida di Stato.

“Il rapporto rischi-benefici per il vaccino di AstraZeneca è nettamente a favore dei benefici”, ha evidenziato Palù in una dichiarazione all’Ansa. “Si può attendere che l’Ema dia una nota di avvertenza” perché “se ci sono soggetti femminili che hanno avuto trombosi, andranno studiati. Soprattutto le donne che prendono la pillola, un farmaco pro-trombotico” o comunque soggetti a rischio, verso cui occorrerà avere “maggiore attenzione”.

Totalmente pro-Vax ad oltranza la posizione dell’Ansa Salute&Benessere: «Nel Regno Unito, i casi di trombosi cerebrale più rari individuati sono stati tre su oltre 11 milioni di persone sottoposte al siero di Oxford, “nessuno dei quali mortale”. Si tratta di casi analoghi ai 7 segnalati per primi in Norvegia e poi a quelli in Germania, la cui comparsa ha indotto l’effetto a catena dello stop alle immunizzazioni. Per gli esperti britannici, che in queste ore si confrontano con i colleghi dell’Ema, la quota è talmente bassa da suggerire “una coincidenza e non un rapporto di causa effetto”».

 

REAZIONI GRAVI SENZA SPIEGAZIONI O ESITO

Peccato che nel rapporto EudraVigilance ci siano un numero enorme di reazioni avverse gravi, a volte anche letali, registrati sotto le sibilline e inquietanti voci “disturbi generali”, (23.049 tra tutti e tre i sieri) mentre un’altra parte di essi è registata in un altro gruppo definito “investigazioni” (2.564) perché la natura della patologia sviluppata non è del tutto chiara. Inoltre ad essi si aggiunge una cifra consistente di casi con esito sconosciuto: ovvero non si sa se quali conseguenze abbiano comportato nel vaccinato gli effetti indesiderati, se siano risultati fatali, non guariti o superati con postumi. Nel dossier AIFA del 10 marzo lo 0,3 % dei casi segnalati è con decorso ignoto.

Per una curiosa coincidenza è lo stesso tasso di letalità del Covid-19 sbandierato dal dottor Palù in quello che definì “autunno della scienza”, quando sosteneva che i lockdown avrebbero fatto più danni al paese del virus stesso e che la paura era più virulenta della pandemia stessa.

Poi sono arrivate le varianti inglese, brasiliana e sudafricana il terrorismo pandemista ha ripreso la sua propaganda che vede nei vaccini le uniche “munizioni”, come sostenuto con un lapsus freudiano dal governatore del Piemomte Alberto Cirio durante la presentazione di un sito di vaccinazione presso il Centro Ferrero di Alba.

Nel frattempo però è arrivata anche l’ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio a contestare la legittimità del protocollo del Ministero della Salute basato proprio su “vigile attesa” e “paracetamolo” sconfessando per l’ennesima volta l’attenbilità delle linee terapeutiche dettate dal ministro Roberto Speranza e dai suoi consulenti.

Ovviamente, come nel caso del vaccino AstraZeneca autorizzato anche per gli over 65 dal Dicastero italiano il giorno dopo che l’Austria lo aveva ritirato per la morte di un’infermiera connessa con il siero, sarà difficilmente comprovabile un nesso di causalità con l’incremento dei decessi tra i contagiati dal Covid-19 e la “vigile attesa” imposta da Speranza & co. ma fortunatamente “disattesa” da molti medici di base onesti.

 

IL BUSINESS VETTORI ADVENT-IRBM NEL LAZIO DI ZINGARETTI (PD)

«Il 7 febbraio scorso, dopo cioè poco meno di un mese dal rilascio da parte delle autorità cinesi delle prime sequenze genetiche del Sars-CoV2, il virus responsabile della pandemia di Covid-19, Irbm-Advent e Jenner Institute dell’università di Oxford (Regno Unito) hanno stipulato un contratto per produrre il primo lotto del nuovo vaccino contro il coronavirus ChAdOx1 nCoV-19 necessari per avviare i primi test clinici» scriveva L’Agenzia Giornalistica Italia (AGI) nel novembre scorso in riferimento al vaccino AstraZeneca ed al ruolo fondamentale dei vettori adenovirus prodotti nel Parco Scientifico IRBM di Pomezia (comune della città metropolitana Roma capitale).

Qul progetto fu avviato dalla MERCK ma prese lustro col vaccino contro l’Ebola sviluppato da Okairos, poi acquistata dal colosso dei vaccini GlaxoSmithKline che le cambiò il nome in ReiTHera, oggi impegnata anch’essa alla ricerca di un vaccino “tutto italiano” sebbene l’azienda farmaceutica abbia come consiglieri due manager della londinese GSK e sia controllata da una società anonima svizzera (i cui soci sono quindi occulti per legge). (continua a leggere)

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